Le emozioni? ...intendo non solo quelle forti che ti fanno venire i brividi sulla schiena. Ma anche quelle tenere, quelle gioiose, quelle?.insomma che sono una miscela di tutti quei sentimenti che un essere umano vuole sentire quando sta fuori dalla vita quotidiana. Così, una mattina limpida di piena estate un piccolo gruppetto di cacciatori di emozioni lasciano il Parco Cavaioni accompagnato ognuno dal proprio amore. In testa il folletto dei boschi, la guida Alberto, con la signorina Ambra, seguito da Petronio con Morello, Ana (non Anna perchè è una spagnola) con Smilla, Nicola con Morgana, Tomoko (la sottoscritta) con Sara, Betta con Snow, Cristina con Flora e Marco con Carmen. A questa punto un lettore molto attento si potrebbe accorgere che una coppia non è sempre composta da un maschio e una femmina. Ehi, ricordate che siete collegati al sito Internet di un maneggio |
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L'elenco delle emozioni catturate inizia con la comparsa di uno stormo di aironi sul palcoscenico di un campo di grano immenso. Volteggiano elegantemente mentre passiamo loro davanti con una trottata energica. Qualcuno dice "Ci salutano. Ci augurano buon viaggio. Che meraviglia!!". Ma chi se ne frega?. Calmi, calmi?. Il viaggio è appena cominciato. Passando arriviamo al fiume Reno. "Si attraversa!!!"?Forse? Infatti il fiume davanti ai nostri occhi sembra pretendere un pedaggio piuttosto alto. Non si tratta di quello monetario. Si tratta del presunto rischio da pagare? Non scorre forte, ma l'acqua sembra alta e torbida, da poter nasconderci sotto una trappola. Vogliamo essere saggi? Ma si, come no?Però siamo in piena estate. Qualche bagnetto non guasta?. "Oh.., mettiamo davanti Marco. Ha il salvagente (da cavaliere) addosso. Facciamogli vedere se ci sono buchi in mezzo o no. Che ne dite? Ma no!! Stiamo scherzando!!". "Non so se questo giubbotto mi fa galleggiare o mi fa sprofondare trasformandosi in piombo". Niente bagni. Tanto 500 mt. più avanti c'è il bel ponte di "BrooKlin"!! |
Adesso siamo su una stradina parallela all'Autostrada A1. Se qualche autista, distratto da una scena da film western, recitata da un gruppo di cavalieri che galoppano ventre a terra sfidando gli automobilisti, ha sbagliato qualche manovra, ci dispiace? Il sole arriva quasi all'apice del suo percorso giornaliero. Noi invece proviamo a nasconderci nel ventre della montagna. Non per evitare di abbronzarci ancora di più, ma semplicemente perchè per passare dall'altra parte dobbiamo infilarci in un tunnel. Il tunnel che è piuttosto meglio definire un condotto. Largo un metro, alto 2 metri scarsi. Ce la facciamo? Si che ce la facciamo. Basta non stuzzicare i capricci del cavallo. Buoni, buoni? ed eccoci qua di nuovo sotto il sole con un grande sollievo. Beh, ma che ci vuole!! E' facile dirlo dopo, però. Ehe? |
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Il sole arriva quasi all'apice del suo percorso giornaliero. Noi invece proviamo a nasconderci nel ventre della montagna. Non per evitare di abbronzarci ancora di più, ma semplicemente perchè per passare dall'altra parte dobbiamo infilarci in un tunnel. Il tunnel che è piuttosto meglio definire un condotto. Largo un metro, alto 2 metri scarsi. Ce la facciamo? Si che ce la facciamo. Basta non stuzzicare i capricci del cavallo. Buoni, buoni? ed eccoci qua di nuovo sotto il sole con un grande sollievo. Beh, ma che ci vuole!! E' facile dirlo dopo, però. Ehe? Dopo una lunga, ripida salita lungo un sentiero esposto dalla parte della Rupe di Sasso Marconi ci troviamo davanti ad un agriturismo. Circa tre ore di passeggiata hanno reso abbastanza assetati (e anche affamati) sia i cavalli che noi. Attenzione!! Il galateo dice "prima i cavalli, poi le donne e gli uomini". O sbaglio? Almeno per i cavalieri sono sicura che è così. Comunque abbiamo bevuto e mangiato a sazietà all'aperto sotto un tendone dove tirava un venticello piacevole. L'unica cosa che ci è dispiaciuta un po' è che abbiamo costretto Marco ad astenersi dal vedere una gara di moto GP. Era l'unico che sosteneva di stare meglio dentro dove c'era un televisore bello grande ed anche l'aria condizionata. Ma uno contro sei. Siamo in un paese democratico. Io forse dovevo sostenerlo visto che mi aveva salvato la pelle durante la mattinata quando ero rimasta buffamente incastrata tra un tronchetto e Sara (la mia cavalla)?.Beh, comunque, due contro cinque?lascia stare? A proposito, qui un attento lettore potrebbe notare che alla partenza eravamo in otto, ma adesso siamo in sette. Come mai? Non è che abbiamo dimenticato qualcuno lasciandolo affogare nel fiume o facendolo investire sull'autostrada? Ma no. Sin dall'inizio era previsto che Cristina non poteva fare tutto il percorso insieme a noi a causa di impegni personali. E così lei ad un certo punto si congeda. "Ciao, ci vediamo stasera a cena", Infatti dopo ci avrebbe raggiunti in macchina al casolare di Fritz. Anche questo era previsto. Ecco, invece, una cosa che non era prevista era il suo rientro al Parco Cavazioni senza?.cavallo. Flora, la cavalla di Cristina, salutata da noi, ha deciso di occuparsi esclusivamente dei fatti suoi abbandonando la sua povera cavallerizza. Lascia Cristina davanti ad un bar e torna a casa da sola. Così vanno le cose. I cavalli non si perdono mai. Con o senza cavaliere tornano dritto, dritto al posto dove vivono senza preoccuparsi di niente. Invece, immaginate, quanto era disperata Cristina!!! |
Prova a rintracciare Alberto che non risponde, perchè è in mezzo al bosco. Allora fa il numero di Carlo che alla fine l'ha riportata sana e salva al Parco dove l'aspettava la cara sua Flora? con il muso da birichina. Questa notizia ci è arrivata assieme allo squillo del telefono di Alberto, mentre godevamo di un bel piatto di pasta a pranzo. Proseguiamo con il nostro percorso visto che il casolare di Fritz si trova sulla cima dell'altra collina. Intanto la prima cosa a fare è scendere. La lunghina in mano camminiamo assieme ai cavalli in mezzo ad un campo di ulivi. Poi di nuovo una salita e una discesa e altre ancora; Ma sempre in mezzo ad un verde dalle mille sfumature. Con la complicità di luci brillanti ed ombre intense i boschi d'estate ci offrono uno spettacolo meraviglioso. Il cuore, stanco del grigio della città, non fa altro che godere di questi bei momenti. Verso le sette di sera eccoci qui allo splendido casolare di Fritz, un ragazzo tedesco che vive da 20 anni in Italia. Avete presente Machu Pichu nel Perù? La casa, che appare isolata dal resto del mondo in cima ad una collina, è bellissima. Un angolo di Paradiso (questa è la definizione di Petronio). E' esattamente così. Mi ha quasi fatto venire le lacrime la calorosa accoglienza di Fritz, Maddalena e Nina (la cagna). Oltre a loro ci aspettavano anche Cristina e Romy, assieme ai nostri bagagli portati gentilmente da Carlo. Ah dimenticavo di citare Petra. Scusa. Non mi devo mai scordare di te che fai parte della famiglia a quattro zampe del Parco Cavazioni. Solo che lei non è una cavalla. E' un bellissimo pastore tedesco. |
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Quanto alla bella serata di stelle accompagnata dal buon vino e dal pasto delizioso, credo che non ci sia bisogno di descrivere troppi dettagli. Buona notte Sogni d'oro.. No, no, aspettate.. almeno decidiamo a che ora si fa la colazione. Allora se vogliamo partire verso la 10, considerando un'oretta per la preparazione sia dei cavalli che dei cavalieri e una mezz'ora per mangiare?La colazione alle otto e mezza. Va bene? Tutti d'accordo, ci tuffiamo in letto. Buona notte e sogni d'oro. Se la partenza è poi slittata di un'ora più avanti del previsto non è perchè abbiamo indugiato troppo sotto le lenzuola, ma alla tavola piena di roba seducente. E poi chi ti sgrida se fai tardi?? Qui non c'è nè il tuo capo nè tua madre, i quali ti costringono a rispettare gli orari. Altrettanto non c'è da preoccuparsi di perdere il treno o l'aereo. I nostri cavalli ci aspettano buoni, buoni e tranquilli. Ringraziando Fritz e Maddalena e naturalmente anche la cagna Nina, la banda di cacciatori riparte. Anche ogggi è assicurata una giornata di sole!!. L'itinerario del rientro è altrettanto avventuroso ed interessante. Infatti, ad un certo punto arriva una raccomandazione della nostra guida tramite passaparola fino alla coda della schiera di cavalieri. "Adesso ci sarà un tratto un tantino così per dire impegnativo? Il fatto è che a causa di una frana il sentiero è diventato un po' stretto (50 cm. di larghezza circa?). Ma i cavalli sono capaci di superarlo tranquillamente. Anche qui, in fondo, basta non fargli venire in mente strane idee. Niente panico, guardiamo diritto davanti, affidiamo la nostra vita ai nostri cari amici sperando che ci vogliano bene, ma veramente bene, se no?.. |
Oltre i ruscelli che canticchiavano, i panorami stupendi sotto i nostri occhi che ci hanno allietato fino alla fine della giornata. Un'altra cosa da sottolineare è un pranzone generosamente offerto dalla famiglia Tamburini, preparato da Anna. Il banchetto è stato organizzato nell'angolo di un prato, prestatoci dal proprietario che non conosciamo? Senza il suo esplicito permesso poi?Beh, se non abbiamo beccato una raffica di proiettili, vuol dire che era d'accordo?O no?? Sono circa le sei del pomeriggio quando la banda conclude la sua scorreria. Quanto è diventato lungo l'elenco delle prede invisibili, ma tangibili nel nostro cuore!! Ringrazio di nuovo per primo la grande guida Alberto e tutte le altre persone che ci hanno aiutati e i bellissimi compagni sia "a due" che a "quattro zampe". |
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