Alberto mi telefona di prima mattina per confermarmi che la “Passeggiata al Chiaro di Luna” si farà e che la partenza è prevista alle 19, 19 e 15 massimo. |
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Si parte. La serata è tersa, tanto da farci vedere tutta la pianura padana, da farci distinguere nettamente i Colli Euganei e, forse con un po’ di fantasia, anche le Prealpi. Il cielo è comunque occupato a Nord da nuvoloni neri, cumuli spessi che rilasciano forti scrosci d’acqua in lontananza, mentre ad Ovest vediamo nubi più sottili, intervallate da qualche cumulo-nembo a forma di fungo, colorate dalle splendide luci del sole che inizia a tramontare.
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Ad un certo punto lasciamo la sponda del fiume, dopo una sosta nella quale le macchine fotografiche e gli smart-phones occupano la mano dei cavalieri per immortalare le immagini ed i colori di un tramonto sempre più bello, con il cielo colorato da mille sfumature di rosso e di rosa, intervallato dal grigio delle nuvole ancora presenti. Imbocchiamo una strada sterrata, sinuosa ed in leggera salita, per me ed alcuni di noi già teatro anni fa di una meravigliosa galoppata dicembrina, sulla neve. Anche questa volta, dopo un breve trotto, chiediamo ai cavalli un buon galoppo ed è semplicemente meraviglioso sentire il vento, ascoltare il ritmo degli zoccoli, il respiro dell’animale che si fa via via più frequente, tutto questo nei profumi e nei colori di una magnifica serata. Radunatici dove questo sterrato finisce, subito i nostri amici si mettono a brucare l’abbondante erba ai lati della strada, mentre Cinzia si assicura che tutto sia a posto ed ognuno fa i suoi commenti sulla gustosa galoppata. |
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Riprendiamo quindi al passo sui prati che costeggiano una strada asfaltata e dopo qualche centinaio di metri, mentre il buio prende sopravvento, Alberto e Cinzia ci indicano di scendere di sella, allentarla, sollevare le staffe, mettere la longhina e liberare i cavalli dalle redini.
In effetti la destinazione per la cena è una sorpresa, dopo pochi passi a piedi con i nostri amici al seguito arriviamo davanti ad un cancello dove Silvia e suo figlio Tommy ci accolgono: all’interno una bella casa di due piani e una stalla davvero ampia, fronteggiata da un capannone pieno di rotoballe e macchine agricole.
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La cena viene consumata in una stanza con camino, i tavoli sono coperti di tovaglie colorate, il cibo è ottimo ed il vino non manca. La serata è allegra, serena. In queste situazione è facile far accantonare alla nostra mente i problemi quotidiani e lasciare spazio alle risate ed a pensieri meno impegnativi. La difficoltà è, e siamo arrivati alle 22 e 45, risalire a cavallo con la pancia piena, ovviamente dopo aver stretto le selle e rimesse le redini. Il movimento è – diciamo così – più pesante! |
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La luna c’è! Piena e già alta, appena velata da nubi sottili. Sono i nostri occhi ad avere necessità di qualche minuto per abituarsi a questa luce tenue e soffusa. Partiamo, ci infiliamo in un breve tratto di bosco dove il buio prevale, i cavalli devono superare un paio di fossati con un po’ di acqua, sono guardinghi ed hanno bisogno di un po’ di incoraggiamento da parte dei cavalieri. Ce la fanno tutti, ovviamente! Sbuchiamo quindi su una cavedagna a cielo aperto, la luna a questo punto illumina bene il suo tracciato in leggera salita, e di nuovo partiamo ad un galoppo ritmato e più lento, molto gradevole per noi e meno faticoso per i cavalli. Raggiungiamo uno stagno di discrete dimensioni, la luna si riflette sull’acqua ed il nostro rumore zittisce quasi tutte le rane che popolano le sponde. Ne percorriamo tutto il perimetro, e quando ci fermiamo per scattare le foto i cavalli brucano felici l’abbondante erba e le rane iniziano un concerto dal volume incredibilmente alto e divertente. Riprendiamo di buon passo, la salita diventa più ripida ma i quadrupedi non vanno in affanno, certamente sanno che stanno tornando a casa! |
La luna si è alzata ancora e la sua luce è più brillante |
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